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Nient’altro di notevole

Una delle svariate gioie che mi attendevo dalla vita, da qua al momento della mia morte è che potesse succedere di frequente, come è già successo quattro o cinque volte in questi tre anni, di poter incontrare in sogno, per qualche minuto, mia zia o anche qualcun altro, e stare a parlarle.

Mi sarebbe bastato di godere di questa possibilità che delle volte mi ha fatto sentire semplicemente uno che è a casa sua e che in quel momento ci sta proprio bene, senza che debba succedere nient’altro di notevole.

 

Ugo Cornia, Sulla feicità a oltranza, Sellerio, pp. 43-44