Lo scorso fine settimana sono stato al Campania libri festival, sono partito sabato mattina, ho preso il treno alle 7.40 dalla stazione Termini, sarei dovuto arrivare alle 9.50 se non mi ricordo male, poi il treno si è rotto, ci hanno fatto cambiare treno, sono arrivato alle 12.50. E quando sono sceso dal treno mi sono reso conto che sentivo caldo perché mi ero vestito troppo pesante e allora mi sono un po’ spogliato ma poi ho sentito freddo e mi sono rivestito. Quando sono arrivato in fiera ho chiesto: «A che ora chiude?», mi hanno risposto: «Alle dieci», ho pensato: «Eh, mica male». Poi alle dieci ho smontato e sono andato a piedi verso l’albergo, sono arrivato che erano le undici, mi sono registrato, sono salito in stanza, mi sono sdraiato due minuti, poi sono uscito a cercare qualcosa da mangiare e quell’ora, di aperto, ho trovato solo un kebabbaro, dove mi sono seduto e ogni cinque minuti arrivava qualcuno che mi chiedeva o un euro o una sigaretta. Ho girato cinque sigarette e poi sono andato a dormire. Domenica mattina mi sono svegliato, sono uscito dall’albergo, diluviava. Allora sono risalito in stanza, mi sono mangiato una sfogliatella avanzata dal giorno prima, sono riuscito, aveva smesso di piovere e ho pensato: «Adesso sì», e sono uscito.

