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A Milano, a Milano

Sono un paio di settimane che non riesco a correre per via di un dolore alla spalla. Domenica scorsa mi sembrava andasse un po’ meglio e allora mi sono messo le scarpe da corsa e ho provato ad andare in pineta a fare una corsetta, però mi sono fermato quasi subito perché non ce la facevo. E quando mi sono fermato ho visto che accanto a me c’erano due signore che passeggiavano e una delle due, quella un po’ più anziana, ha detto all’altra: «Ma dov’è Giovanni, dov’è?» e l’altra le ha risposto: «A Milano, zia, a Milano»; «E come sono le donne milanesi?» ha chiesto la prima, «Come sono, zia, non lo so, come le altre credo» ha risposto l’altra; «E non ci giudicano le donne milanesi?» ha chiesto la prima, «Ma perché, zia? Perché ci dovrebbero giudicare?» ha risposto l’altra; «Ma sono come noi le donne milanesi?» ha chiesto la prima, «Penso di sì zia, penso di sì» ha risposto l’altra.

Mentre mi allontanavo ho pensato che correre mi manca un sacco e che però ci sono un sacco di cose belle che si sentono in giro anche quando ci si ferma.