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A forza di comizi

Arte di correre
«Mentre correvo, diverse parti del mio corpo hanno cominciato ad accusare dolore, una dopo l’altra. Si alzavano a turno – prima la coscia destra, poi il ginocchio sinistro, poi la coscia sinistra… – e si lamentavano ad alta voce. Gridavano la propria sofferenza, l’angoscia, la paura, denunciavano la propria condizione di stress. Per loro correre cento chilometri era un’esperienza nuova, e ognuna voleva dire la sua. Come dar loro torto? Ad ogni modo a quel punto non mi restava che sopportare in silenzio e finire quella dannata corsa. Cercavo spasmodicamente di convincere le diverse parti del mio corpo, come fecero Danton e Robespierre, a forza di comizi, col comitato rivoluzionario insoddisfatto e pronto a rivoltarsi. Le incoraggiavo, le supplicavo, le sgridavo, le istigavo. Forza, ancora un piccolo sforzo!»
Murakami Haruki, L’arte di correre, Einaudi, pp. 93-94